Sala 5
Barca per pesca allo storione e strumenti per la pesca nel Po
Lo storione è un pesce che vive nel mare e risale i fiumi per la riproduzione, depone piccola uva dalle quali si ottiene il caviale. Lo storione veniva catturato con lunghe reti (50/100 metri) nel corso della stagione primaverile; era la preda prediletta dei pescatori più abili e non viveva soltanto dove il fiume Po si abbraccia con il mare Adriatico, la cui pesca ha ispirato il celebre romanzo di Gian Antonio Cibotto “Scano Boa”, da cui è stato tratto l’omonimo film di Renato Dall’Ara con Alain Cuny e Carla Gravina, ma risaliva per chilometri il corso del fiume e diventava oggetto di caccia dei pescatori soprattutto durante le piene del fiume con le acque torbide. Nel libro di Renato Dall’Ara e Gian Antonio Cibotto “Il sogno dello storione, pubblicato da Panda Edizioni nel 2004, tra le altre cose, si racconta della pesca allo storione. Il libro è una sorta di canovaccio di sceneggiatura per il film “Scano Boa” con frammenti di interviste, raccolte qua e là nelle osterie tra Pila e Scardovari, ai pescatori del mitico pesce. A pagina 42 la “Pesca dello Storione”:
"Metemo la rede por Po. Dove è largo ottanta metri, una rete da sessanta. Ognuno cerca de star primo, e chi arriva primo sta ben. Alzarse presto da leto chi vol arivar primo, e non star in camorra. La rede è doppia. Una larga davanti e una stretta dopo. Mi tegno in man un cao della rede, e stago in barca , dall’altro cao ‘na zuca. Stemo in barca e fummo e spetemo. Senti la corda che tira, dai che gavémo el pesce, lieva, lieva, lieva. El storion a sentirse la rede che lo fastidia, sorze. Quando che se vede che basta la rede, ben: ma quando l’è cativo, alora ghe demo el dardo. El vien a gala, prendi el dardo, daghe el dardo, ciapa el fero, daghe el fero. El fero se pianta nel storion come na fiocina, e al fero e tacà corda, un venti metri. El manego del fero se stacca, e ‘l legno, riman a gala, e segna el viaggio del storion. Quando è preso, se tira a bordo con l’ansin (uncino).”
Ormai lungo l’asta del Po questa figura del pescatore di fiume non esiste più, si salvano invece alcune barche grazie ad amatori ed appassionati di pesca sportiva che le usano ancora per la pesca con il bilancino o con le canne.
Numerose sono le reti per la pesca, ne citiamo alcune:
- Rete da posta due squadre di pescatori trascinano una rete che chiude perfettamente un canale;
- Streggera una rete lunga 40-50 metri da utilizzare nelle lanche per catturare pesci di piccola taglia da impiegare come esche per le nasse;
- Cheppa una rete usata solo durante il passaggio stagionale delle cheppie;
- Bilancia è un quadrato di rete a maglie più o meno piccole tenuto in tensione da due legni flessibili piegati ad arco;
- Bertavelli erano trappole costruite con vimini (rami di salice spellati) intrecciati a formare una sacca con una bocca coronata cioè un imbuto che si dilatava sul fondo sotto la pressione dei pesci che spingevano per entrare a cercare cibo,piccoli pesci che venivano immessi grazie ad uno sportello ricavato nel corpo del bertovello dal quale si prelevavano poi le prede che non potevano uscire da dove erano entrate a causa dei vimini acuminati perché tagliati di sbieco;
- Tramaglio rete da pesca da insacco, formata da tre reti disposte parallelamente, tese verticalmente sul fondo con l’aiuto di piombi e galleggianti, delle quali la mediana, poco tesa, è a maglie piccole, e le altre, piuttosto tese, sono a maglie larghe: i pesci urtano nel tramaglio rimanendovi impigliati, quelli piccoli nella rete mediana, e quelli grossi nelle sacche che la rete;
- Negòssa costituita da una piccola rete in forma di borsa, montata su un cerchio innestato a una lunga pertica; è usato per raccogliere il pesce già catturato da una rete più grande;
- Cogolo rete da posta fissa, nel Po lo si usava per la pesca dell’anguilla;
- Fiocina oltre alla pesca con le mani ,è la più antica attività di pesca. Gli uomini fin dalla preistoria utilizzavano lunghi bastoni appuntiti poi sostituiti con lance con punte di osso,selce scheggiata e poi di metallo. Veniva utilizzata prevalentemente per la cattura di lucci, carpe e tinche; è comunque un tipo di pesca vietato.
COLLEZIONE - Sala 5:
Motociclo "Alpino" e biciclette, Fine anni 40 - primi 50
Reti da pesca varie, trappola per anguille, rete a cogollo
Reperti di guerra fiume Po
Palla cannone, 1500
Spada francese cerimoniale, 1600
Elmetto e segnale, 2°guerra mond.
Barca a remi con reti da pesca
Atrezzi agricoli e idraulici per manutenzione/pulizia argini
Lista completa:
• Mortaio
• 2 idrometri
• 4 falci, 3 falcetti, un falcione
• 2 asce
• 2 pale ferro, una in legno
• Mannaia da legno
• Rastrello & punte
• 3 ferri per la pulizia dei fondali
• 3 compassi grandi in legno
• Martelletto
• 5 carriole
• 3 anodonte
• 2 ancorini da recupero
• Gancio d'accosto
• 2 ancore piccole
• Cacciavite in ferro battuto
• 3 ferri di protezione dei remi
• 2 coltelli (normale & serramanico)
• Baule
• 2 forconi/fiocine
• Trappola per anguille
• RETI: 7 generiche, 5 a cogollo, una a negossa & una a guadino
• 2 biciclette e un motociclo
• BARCA: 4 reti generiche, 2 a cogollo, 3 secchi, 3 remi (2 principali, uno piccolo), raffio e stivali di gomma