Sala 3

Sala 3

Sala allarme Po

La storia del Po è purtroppo ricca di piene e di alluvioni, nella sala sono raccolti molti strumenti utilizzati dall’uomo per garantire la sicurezza idraulica e il monitoraggio del fiume durante le piene. Si va dal pluviometro al mareografo, dalle carriole alle barelle per trasportare i sacchi di sabbia

Sono conservati anche i registri della piena del 1951 che ha portato alla tremenda alluvione del Polesine.

Nel corridoio che porta alla sala sono esposte foto d’epoca che illustrano il lavoro dell’uomo e si evidenzia che i lavori venivano tutti eseguiti dall’uomo senza l’ausilio di macchine come avviene oggi.
 

Il controllo del fontanazzo

I fontanazzi rappresentano un pericolo quando si verificano piene significative del fiume; si aprono sul piano campagna ad una certa distanza dal piede dell’argine. Il fontanazzo non va chiuso ma trattato con la tecnica del pozzo di contenimento, l’intervento dell’uomo diventa urgente quando esce una grossa quantità di acqua torbida, questo è un preciso segnale dell’erosione interna dell’argine. I sacchi di sabbia vanno posati in circolo o, come nella foto, a quadrato in grado di contenere la zona attiva del fontanazzo. La coronella che si crea va ben calpestata per compattare la sabbia. Il monitoraggio deve essere costante. Un fontanazzo può creare seri problemi all’argine ed allagare anche aree estese a piano campagna.

A chi spetta garantire la sicurezza idraulica?
L’Ente preposto è l’AIPO

L’Agenzia Interregionale per il fiume Po – AIPo è stata istituita nel 2003 con quattro leggi approvate dai Consigli delle Regioni del Po: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto. Ente strumentale di queste, AIPo raccoglie l’eredità del disciolto “Magistrato per il Po”, organo statale creato nel 1956. AIPo cura la gestione del reticolo idrografico principale del maggiore bacino idrografico italiano, occupandosi, essenzialmente, di sicurezza idraulica, demanio idrico e navigazione fluviale. Le principali attività consistono, all’interno del bacino del Po, nella progettazione ed esecuzione degli interventi sulle opere idrauliche, nei compiti polizia idraulica e Servizio di piena sulle opere idrauliche di competenza e negli interventi per la navigazione fluviale. L'AIPO è inoltre dotata di un servizio di piena per le attività di previsione e monitoraggio dei fenomeni di piena, nonché di gestione dell'emergenza.

Un po’ di storia

Già nel 1806 Eugenio Napoleone (Eugenio di Beauhanais), Vicerè del Regno d'Italia per conto di Napoleone Bonaparte, aveva istituito un "Magistrato civile per lavori generali che riguardano il grande sistema del Po", mentre a Parma l'Ufficio di Ispezione superiore del Genio Civile per il Po. Dopo l'unità d'Italia si sentì l'esigenza di individuare una struttura unica alla quale affidare il coordinamento unitario dell'attività idraulica di tutto il complesso bacino del Po. Nel 1906 (Regio decreto 3 settembre 1906, n.516) fu istituito un Ufficio di ispezione superiore del Genio civile per il Po, con sede in Parma; in seguito (1912) fu creato un Ufficio speciale del Genio Civile per gli studi idrografici del bacino del Po. Nel 1924 fu istituito il Circolo di Ispezione del Genio Civile per il Po, con sede a Parma, al quale vennero affidati i compiti di vigilanza, ispettivi e coordinamento. Il verificarsi della catastrofica alluvione del 1951 determinò l'istituzione del Magistrato per il Po, quale efficace struttura unitaria operante a livello di bacino. La legge nazionale istitutiva è del 12 luglio 1956, n. 735 alla quale seguì quella del 18 marzo 1958, n. 240 e quella del 10 ottobre 1962, n. 1484 che lo trasformarono da semplice ufficio di coordinamento in organo di amministrazione attiva con pieni poteri in materia di programmazione, esecuzione e gestione delle opere di difesa dell'intero bacino. Nella scelta della denominazione "Magistrato" venne seguita la prestigiosa tradizione della Serenissima Repubblica di Venezia, dove già nel 1397 esisteva uno speciale "Magistrato dei Savi (Sapientes super acquis) dal quale derivò, nel 1543, il Magistrato delle Acque di Venezia che cura i corsi d'acqua della pianura veneta (a nord-est dell'Adige). Il Magistrato per il Po, già organo decentrato interregionale del Ministero dei Lavori Pubblici, poi organo decentrato interregionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell'Ambiente e del Territorio, dal gennaio 2003 è Agenzia Interregionale per il fiume Po (A.I.Po), in attuazione dell'art. 89 del D.L. 112/1998. AIPo è entre strumentale delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. (http://www.agenziapo.it/content/storia)
 

COLLEZIONE - Sala 3:

 

Lanterne a candela, torce steariche, lampade a carburo, Fine 800-inizio 900

 

Radio magazzino idraulico

 

Mareografo

 

Mulinello idrometrico (contatatore velocità dell'acqua)

 

Idrometri

 

Lista completa:

•    10 idrometri
•    3 eliche
•    6 luci di via
•    Oliatore
•    Porzione di barca (uscita dell'elica)
•    Seggiolino da imbarcazione
•    2 motori di barca 
•    Pluviometro
•    2 remi di grandi dimensioni
•    Radio per comunicazioni magazzino idraulico- stazione genio civile
•    Mareografo
•    2 teodoliti topografici
•    2 telefoni d'antiquariato
•    Mulinello idrometrico
•    Manichino di guardiano del Po
•    Branda e tenda
•    6 carriole (3 con ruota, 3 manuali)
•    Lampada "Continental"
•    3 torce steariche, 4 lampade a carburo
•    3 corde spesse
•    3 indicatori di presenza
•    Lampada a petrolio
•    2 lanterne a benzina
•    Vanga
•    Sega per barcaiolo
•    4 pali per segnali